Data: Autunno 2020...Date da definire
Ora: da lunedì a venerdì 10.00-12.30, 15.30-19.00; sabato 9.30-12.30,15.30-19.00
Luogo: Red Lab Gallery/Miele, via Solari 46 Milano

Due racconti differenti, ma anche due sensibilità affini, entrambi capaci di trasformare la fotografia in un infinito esercizio di fantasia, che parte da oggetti già esistenti per trasfigurarli, “ricaricarli” di senso e vitalità, accorciare la distanza tra realtà e finzione.


Red Lab Gallery/Miele di via Solari 46 a Milano, continua nel confronto fra maestro e allievo con la mostra “AbraKaDabra” a cura di Gigliola Foschi, che pone in dialogo Occhiomagico, al secolo Giancarlo Maiocchi, uno dei più innovativi fotografi italiani, con lo sguardo originale e vivace della sua ex allieva Carmen Mitrotta, oggi autrice riconosciuta della fotografia fine art.

OCCHIOMAGICO (Giancarlo Maiocchi) – Classe 1949, creatore di mondi paralleli, Giancarlo Maiocchi con la sigla Occhiomagico, pseudonimo e manifesto di poetica in stile dadaista fondato nel 1971 insieme ad Ambrogio Beretta, ha ribaltato quasi tutte le logiche della fotografia riuscendo a trattare il reale con una qualità visionaria straordinaria. Il motivo?  A lui la realtà non è mai bastata, e davanti a sé ha sempre visto altre cose, altre realtà, per raccontare storie simboliche e illusioni magiche, come in un racconto di André Breton o di Giulio Verne. Il suo occhiomagico è uno sguardo possibile sul mondo, che mette insieme realtà e immaginario, quello che è con quello che non è, ma che potrebbe essere.

Occhiomagico, al quale si riconosce la capacità di avere dialogato alla pari con il contro-design dello Studio Alchimia (fondato da Alessandro e Adriana Guerriero nel 1976) e di Memphis (collettivo di design e architettura, creato da Ettore Sottsass e attivo tra il 1981 e il 1987), a Milano propone una decina  delle sue ben 24 fotografie utilizzate per illustrare altrettante copertine immaginifiche della rivista “Domus”  (1981-82), diretta in quegli anni da Alessandro Mendini.

Scrive Gigliola Foschi nel suo testo critico: “Immagini dove niente va nella direzione “giusta”: gli oggetti volano, le prospettive non quadrano, i colori eccedono, tutto si anima e ogni fotografia si presenta come un miraggio bizzarro, divertente, un po’ psico-elettronico”.

Accanto a tali immagini, Occhiomagico propone alcune opere della serie Falso movimento (1989), il primo progetto di Giancarlo Maiocchi senza Ambrogio Beretta, lavoro-riflessione su di sé: dodici parole chiave sulle quali costruisce dodici immagini ognuna delle quali sospesa e ricca di rimandi simbolici, enigmatici, metafisici.

CARMEN MITROTTA – In dialogo con le opere del suo “maestro”, Carmen Mitrotta, cittadina del mondo nata nel 1987 a Grottaglie in Puglia, sguardo vivace e spiccata capacità inventiva, espone una ricerca inedita: Plastic Food, eleganti, surreali  e minimalisti still life contemporanei dai toni pastello, che mettono in evidenza una capacità magica di elaborare una poetica in sospensione tra design e colore, l’attenzione ai dettagli per rappresentazioni del suo immaginario in chiave metafisica, dove una peonia sboccia da un tarchiato carciofo tondo, mentre i bizzarri fiori della passiflora sembrano arrampicarsi come strani animaletti su un bel peperone giallo… il tutto circonfuso da delicate forme di plastica simili a filtri colorati, nati per rendere ogni cosa ancor più gradevole e fantasiosa.

Gigliola Foschi: “Con un tocco leggero queste sue immagini di menù immaginari ci parlano di quanto il nostro cibo sia diventato sempre più accattivante allo sguardo e sempre più insapore al palato, sempre più manipolato, plastificato e colorato artificialmente per ben apparire.

Accompagnano tali opere alcune immagini delle precedenti serie Flowers e Dead food for new worlds sempre giocate su inusuali combinazioni e composizioni di elementi tra il culinario bizzarro e il floreale un po’ folle, in un mix calibrato di inquietudine e leggerezza, perturbamento e godimento visivo.

Completa AbraKaDabra un video realizzato appositamente per la mostra nato dalla collaborazione artistica tra lo scultore e designer Daniele Papuli con la fotografa Carmen Mitrotta, per un connubio fra le architetture di carta di Daniele e l’essenzialità delle forme delle creature di Carmen.

Comunicato Stampa AbraKaDabra