La necessità intima e insopprimibile di comunicare attraverso il colore, la linea e la composizione, per una narrazione pittorica dal grande impatto emotivo
La Fondazione Banca Popolare di Lodi presenta presso la Bipielle Arte la mostra di Mario Benedetto dal titolo “Homo Sum”, curata da Vera Agosti e patrocinata dal Comune di Lodi, dal Comune di Scilla, dal Museo della Permanente di Milano e dall’Associazione Liberi Incisori.
Oltre settanta opere fra dipinti ad olio, disegni, incisioni e Accept-painting raccontano di una figurazione moderna, immediata e incisiva tanto nel segno quanto nelle soluzioni cromatiche.
Una pittura che arrivadritto al cuore perché spontanea nella forza delle immagini e che prende spunto dall’interesse dell’artista per l’umanità in tutte le sue espressioni e dal fortissimo legame che ha da sempre con la sua terra di origine, la Calabria, espressione di valori, di storie pubbliche e private.
Pittore e scultore di grande tecnica, alla Bipielle Arte di Lodi Mario Benedetto si concentra sulla sua attività pittorica e figurativa dagli anni Settanta ad oggi.
La narrazione del suo procedere ha come punto di partenza le storie dei suoi personaggi dipinti, incisi o disegnati, rivelatrici di sentimenti, sogni, delusioni e gioie.
Uomini o donne, giovani o anziani. Nei volti, negli sguardi, nelle posture e nei gesti di tutti loro si legge chiaramente quella che è la loro storia.
Attraverso i suoi personaggi Mario Benedetto, nato nel 1947 a Scilla, racconta semplicemente l’esistenza così com’è nella sua trasparenza e lo fa com l’intensità della pittura che riflette la passione e il sentimento che lo legano a quelle storie e a quei territori, che lui conosce bene perché visti e vissuti.
Vera Agosti: «Mario Benedetto, avulso da finalità politiche, abbraccia da anni un umanesimo glorioso e lirico, spesso raccontando le storie degli umili o dell’uomo della strada».
Il nucleo maggiore delle opere esposte sono oli su tela, alcuni anche di grandi dimensioni.
Lavori fortemente contemporanei capaci di trascinare dentro la narrazione iconica l’osservatore: sia che si tratti di antiche storie di braccianti, di donne anziane superstiziose, o ancora di emigranti che arrivano al Nord in cerca di fortuna.
Il pensiero creativo e le emozioni di Mario Benedetto vengono sostanziate da una tessitura cromatica forte, dal colore sapientemente usato per dare consistenza agli elementi compositivi.
La scelta di dare al racconto pittorico il ruolo predominante nella narrazione, mostrando la vivacità e la forza comunicativa delle tele, non è casuale, ma nasce dalla volontà di Mario Benedetto di mettere il visitatore al centro di un grande affresco di vita.
Completano la mostra alcuni disegni a tecnica mista, che mostrano il valore assoluto del disegno nel processo creativo di Mario Benedetto, diverse incisioni, oltre a sette Accept-Paintings, collages realizzati nell’ultimo decennio dove convivono grafica, disegno, pittura e fotografia.
Opere realizzate con materiali di recupero che si sovrappongono uno sull’altro per letture molteplici, dove le parole completano il piano compositivo e cromatico facendo emergere in maniera ironica e critica il pensiero dell’artista su alcuni dei personaggi più importanti del mondo culturale, politico e sociale.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da La Serigrafica Arti Grafiche srl, con testi di Vera Agosti, Marzio Dall’Acqua, Marco Fiori, oltre a due estratti critici di Robin Lehleitner ed Emidio Di Carlo.