Data: 2 luglio - 2 ottobre 2022. Opening sabato 2 luglio ore 17-20
Ora: Da giovedì a domenica 17.00 -21.00
Luogo: Palazzo del Broletto, Piazza della Vittoria 14-15, Pavia

Nella sua vita di regista, produttore, viaggiatore e giornalista, Maurizio Coppolecchia, nato a Milano nel 1955, una cosa non ha mai smesso di fare, fotografare, realizzando diversi reportage in giro per il mondo


La lunga spiaggia sabbiosa che guarda l’Oceano Atlantico, il lungomare di legno, le giostre abbandonate e i chioschi dove mangiare l’hot dog.

E’ questo il palcoscenico dove si sviluppa il racconto per immagini di Coppolecchia, scattate tutte a Coney Island nel 2009,  nel momento di estrema decadenza del primo parco divertimenti a chiamarsi Luna Park, inaugurato nel 1903 e chiamato “Luna” in onore della sorella del proprietario, Luna Dundy.

Tuttavia, “2009 Luna Park dell’anima – Coney Island Brooklyn” prima di essere un reportage, è un viaggio nell’ anima americana, un’immersione in quel mondo che ha contribuito a definire la cultura di massa, destrutturandone il linguaggio, generando la Pop Art.

La libertà dello stile narrativo delle fotografie di Coppolecchia entra nelle viscere di questo mondo, raccontando la vena malinconica  che si ritrova nelle giostre ferme, nelle saracinesche abbassate, nelle insegne scolorite, nei ricordi abbandonati.

L’autore coglie la dimensione onirica delle giostre che hanno smarrito il loro sogno, quando trionfavano i labirinti di specchi, la grande Wonder Wheel alta quasi cinquanta metri, le voci degli autoparlanti e dei bambini, i neon dai mille colori, le maschere dei pagliacci e i juke-box.

Tutto, nelle foto esposte a Pavia, evoca le sensazioni sospese di un Luna Park dismesso, di un microcosmo che, normalmente,  è in grado di stregare con il suo fascino fuori dal tempo, luogo di spensieratezza dove lasciarsi il passato alle spalle senza pensare al futuro.

Eppure, attraverso immagini lucide, rigorose e prive di retorica, sotto la lente di ingrandimento di Coppolecchia la nostalgia si fa più limpida e l’autore crea una vera e propria “Estetica dell’abbandono”.

Scrive Roberto Mutti “A questo punto ci si potrebbe aspettare il ricorso a un prevedibile bianconero, invece Maurizio Coppolecchia interpreta tutto con colori squillanti, si sofferma sui particolari che da comprimari trasforma in protagonisti e, complice di quella generazione che era stata stregata dalla nuova arte americana sbarcata nel 1964 alla Biennale di Venezia, propone una ricerca dalle dichiarate connotazioni Pop”.

Giovanna Fiorenza “Maurizio Coppolecchia conosce il valore della parola scritta e dell’immagine, e di quanto entrambe abbiano influenzato tutta Pop Art. I close up estremi delle fotografie rendono i colori ancora più brillanti e saturi e ne fanno a tutti gli effetti dei lavori Pop”.

La mostra il giorno dell’inaugurazione vedrà un reading di poesia con l’attore Ruggero Dondi e le improvvisazioni jazz del compositore e contrabbassista Attilio Zanchi che prende spunto dal libro del 1958 A Coney Island of the Mind di Lawrence Ferlinghetti, il poeta della Beat Generation scomparso lo scorso anno all’età di 101 anni.

Sabato 10 settembre alle ore 18 si terrà la conferenza “Pop Art tra fotografia e architettura” con la partecipazione di Francesca Alfano Miglietti, curatrice e storica dell’arte, Monica Mazzolani, architetta e docente, Roberto Mutti, giornalista e storico della fotografia, e Maurizio Coppolecchia.

Comunicato stampa 2009 Luna Park dell’anima

Immagini ad alta risoluzione