Immagini che si relazionano le une alle altre senza soluzione di continuità. Stratificazioni di racconti dove letteratura, sogno e poesia, emozioni e stati d’animo si incontrano e si sfiorano tra loro.
Red Lab Gallery/Miele di via Solari 46 a Milano presenta dal 15 maggio al 29 giugno la mostra di Alessandra Baldoni, Atlas, a cura di Gigliola Foschi.
Alessandra Baldoni, fotografa intima ed eterea, costruisce piccoli racconti da ascoltare ancor prima che da vedere, immersi nel silenzio che li avvolge con incanto. Fotografie che possono inizialmente sì disorientare, ma che poco alla volta sprofondano l’anima in continue sollecitazioni di fronte alle quali non si può rimanere inerti.
Capace di creare immaginari visivi dal forte connotato favolistico, Alessandra Baldoni presenta a Milano una ricerca che sboccia in dittici o trittici costruiti con attenzione maniacale in ogni particolare, per una lettura d’insieme armonica e avvolgente, ma che nello stesso tempo potrebbero essere scomposti, e ogni scatto, ogni frammento, respirerebbe di vita propria.
Volti, dettagli di opere d’arte, animali impagliati, natura, corpi o parti di essi, paesaggi: questi i soggetti letterari dei “set fotografici” della Baldoni che poco alla volta riempiono le pagine dei suoi racconti sospesi, autoprodotti e senza committenza, con costanti corrispondenze fra uomo e natura.
Gigliola Foschi: “Essenziali ed evocative, le immagini di Alessandra Baldoni s’impongono allo sguardo per la loro forza magica e perturbante. Pervase da una sottile inquietudine, costruiscono una sorta di costellazione dove ogni opera rimanda all’altra, senza trasformarsi in una narrazione precisa e afferrabile”.
La forza magica delle sue immagini, come le carte dei tarocchi, sta nel loro guardarsi costantemente le une con le altre, come se ci fosse un rimbalzo continuo di riferimenti e richiami, un fil rouge che lega un soggetto a un altro, e quest’ultimo a un altro ancora. Un Atlante di narrazioni che celano spazi colmi di ricordi e stati d’animo.
Il punto di partenza della sua ricerca sono i particolari, i punti di interpunzione dei suoi manoscritti, che l’artista unisce con pazienza, senza fretta, per arrivare a raccontare, e in parte raccontarsi.
Aspetto preponderante nelle immagini della fotografa perugina (classe 1976) sono, inoltre, le figure umane caratterizzate da sguardi che rubano la scena: assenti, perturbanti, adolescenziali, curati con estrema perizia tecnica e comunicativa, proiettano chi li osserva in una dimensione di disincanto. Sguardi di soggetti dall’area un po’ sognante, malinconica, nel momento di massimo ripiegamento interiore, ma non per questo privi di speranza, di fronte ai quali non è così difficile identificarsi.
In dialogo con le immagini di Alessandra Baldoni, la vetrina della Red Lab Gallery presenta alcune opere di Florencia Martinez, artista italo-argentina che lavora con fili e stoffa, fino a creare opere germinanti e contorte, capaci di divenire presenze magiche e stregate, che accendono visioni inedite e familiari simili alle filastrocche dell’infanzia. Un albero o una testa si trasformano in figure traboccanti un’energia selvaggia, contenuta e come domata dalla forza dei fili che paiono bloccarne i movimenti e la crescita proliferante.
I racconti fotografici all’interno della Red Lab Gallery vengono ulteriormente esaltati grazie a una innovativa modalità di allestimento, il sistema photoSHOWall: moduli-cornice che possono ospitare foto singole originali in tiratura limitata o scomposizioni inedite.
Durante tutte le inaugurazioni delle mostre del ciclo “Ascoltare la Terra”, lo chef Cristiano Bonolo proporrà ricette pensate per incoraggiare uno stile di vita sano e naturale, nel rispetto del Pianeta.
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Alessandra Baldoni, nata nel 1976 a Perugia, vive in un paese vicino al Lago Trasimeno.
Tra le sue mostre più recenti. Anno 2018: “Wunderkammer der Natur”, a cura di Sabrina Raffaghello, Berlino, SR-, Berlino; “Il sangue delle donne” a cura di Manuela De Leonardis (Palazzo Fibbioni, L’Aquila); “Vertigo”, a cura di Roberta Vanali (Centro Fotografico, Cagliari). Anno 2017: “Developing Italian Experimental Photography”, SR- ContemporaryArtBerlin; “Gioco di Fantasmi”, a cura di Chiara Serri, (CSArt, Reggio Emilia); “Chronos-Le stanze del contemporaneo”, a cura di Angela Madesani (Palazzo Vezzoli, Bergamo).
Nel 2018 i suoi lavori sono entrati nella selezione del premio Arteam Cup, a cura di Espoarte, Fondazione Zoli (Forlì), mentre nel 2017 del “Premio Fabbri”, a cura di Carlo Sala (Fondazione Fr.Fabbri, Pieve di Soligo, TV).