Due generazioni a confronto, due modi di vivere e interpretare la pittura, per una mostra che vuole essere un omaggio alla cultura lombarda e alla città di Milano nel confronto fra due artisti milanesi, Giancarlo Cerri e il figlio Giovanni.
Il progetto espositivo “Giancarlo e Giovanni Cerri. L’eredità nell’immagine dipinta”, che si svolgerà al Centro Culturale di Milano dal 10 al 27 maggio 2018, realizzato in collaborazione con LTA Studio – Tax & Law Firm di Milano, è nato da un’idea di Giovanni Cerri e Stefano de Angelis, e prende spunto dal tema del Meeting di Rimini 2017 “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”, ponendosi come un confronto aperto tra le ricerche pittoriche dei due artisti milanesi.
La mostra, il cui catalogo presenta un contributo critico di Luca Frigerio, sarà inoltre l’occasione per far proseguire la felice collaborazione fra Giovanni Cerri e CBM Italia Onlus, nata in occasione della personale dell’artista milanese “Spes contra spem”, svoltasi la scorsa primavera alla Spazio Bigli di Milano e realizzata in collaborazione con Nextam Partners.
Durante la mostra al Centro Culturale di Milano sarà esposte una tela di grande dimensione dal titolo “Per i tuoi occhi”, donata dall’artista milanese a favore di CBM Italia Onlus, che fa parte di CBM, l’organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella cura e prevenzione della cecità e della disabilità nei Paesi del Sud del mondo. La grande opera su tela (cm. 100×140), o in alternativa le 12 carte formato 50×70 in cui l’artista ha reinterpretato l’immagine in altrettante “variazioni sul tema”, potranno essere acquistate durante la mostra e il ricavato andrà a sostenere il progetto oculistico del Sabatya Eye Hospital di CBM in Kenya.
LA MOSTRA
La mostra “Giancarlo e Giovanni Cerri. L’eredità nell’immagine dipinta” è il quarto capitolo di un confronto curioso e affascinante fra due artisti milanesi iniziato nel 2008 al Museo della Permanente di Milano in occasione della mostra “I Cerri, Giancarlo e Giovanni. La pittura di generazione in generazione”, e proseguito in Germania tra il 2013 e il 2014, prima alla storica Frankfurter Westend Galerie, poi all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, con la mostra “Zwei Künstlergenerationen aus Mailand”.
Ciò che unisce due modi estremamente differenti di avvicinarsi alla tela e al colore da parte di Giancarlo e Giovanni Cerri è il grande amore per la pittura, sviluppata in modalità quasi contrapposte, ma sempre con grande intensità.
Scrive Luca Frigerio nel suo testo in catalogo: “Le opere di Giancarlo Cerri testimoniano l’approdo a un astrattismo puro, senza compromessi. Possono dare l’idea di immagini esistite da sempre nella mente dell’artista. Ma a osservarle più attentamente, al di là della superficie pittorica, si percepisce una conquista meditata. Uno scavare, togliere, eliminare con michelangiolesca energia, per arrivare all’essenziale, a una sintesi assoluta del colore. […]
Lo sguardo di Giovanni Cerri, invece, si sofferma su un contesto urbano preciso, la Milano in cui è nato, vive e lavora, e in particolare sul simbolo universalmente conosciuto di questa città, il Duomo. In una topografia dell’anima che procede con spirito metonimico, partendo da frammenti per evocare l’intero: la complessità del vivere, prima ancora che l’esattezza di un luogo o la precisione di un monumento.”
Giancarlo Cerri, nato a Milano nel 1938, è da più di vent’anni astrattista totale affascinato dalla purezza del colore. Col passare degli anni Giancarlo Cerri ha affidato sempre più alla forza dell’immagine la sua storia artistica, che lo ha portato a sintetizzare le forme affidandosi ai soli colori puri e alla potenza del colore nero, o meglio sarebbe dire “neri”, visto che l’artista lo ha sempre elaborato con i colori primari.
A Milano Giancarlo Cerri presenterà una selezione di dipinti eseguiti tra gli anni 1995/2005. Alcune opere del ciclo “Sequenze”, ovvero la ricerca dell’astrattismo totale proveniente in maniera traslata dal naturalismo precedente, oltre a tre dipinti di arte sacra: “Deposizione” (1993), “E’ sempre l’ora della croce” (2005), “Nel segno della croce” (2005).
Giovanni Cerri, nato a Milano nel 1969, è invece attento a raccontare temi urbani con occhio alle periferie del mondo e alle archeologie industriali, scenari della società contemporanea. La sua è una “pittura del racconto”, così come l’ha definita suo padre Giancarlo, e scava nell’animo umano partendo da ciò che l’uomo realizza e spesso poi abbandona. Nei suoi quadri difficilmente appare la figura umana, sebbene la sua pittura sia la testimonianza di ciò che l’uomo ha creato, ma tutti toccano in maniera trasfigurata, grazie a un linguaggio artistico di grande espressività, problematiche sociali come la disgregazione e la precarietà sociale, o ancora l’assenza di comunicazione fra gli uomini.
A Milano Giovanni Cerri esporrà invece quadri ispirati al Duomo di Milano, la città dove è cresciuto umanamente e artisticamente, partendo da Il Duomo bianco, opera di grandi dimensioni (cm. 180×260), realizzata nel 2016 e successive interpretazioni della cattedrale milanese, dalle slanciate guglie alle policrome vetrate.
Durante la mostra verranno proiettati due brevi video sull’attività dei due artisti: per Giancarlo Cerri una video-intervista (durata circa 3′) sul suo lavoro che copre cinque decenni (1995 – 2005) dal titolo La sintesi e l’astrazione (produzione TVN Media Group, intervista a cura di Stefano Sbarbaro), per Giovanni Cerri il video North Milan (durata circa 3’) sulla realizzazione della grande opera Milano Porta Nuova (cm. 180 x 360), ideale anteprima sull’esposizione che l’artista avrà al Museo Italo Americano di San Francisco nella stagione 2018-19, dove presenterà un nuovo ciclo di quadri dedicati a Milano.
CBM è la più grande organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella cura e prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo. CBM Italia fa parte di CBM, organizzazione attiva dal 1908 composta da 11 associazioni nazionali (Australia, Canada, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Kenya, Nuova Zelanda, USA, Sud Africa e Svizzera) e che insieme sostengono progetti e interventi di tipo medico-sanitario, di sviluppo ed educativo. Dal 1989 CBM è partner dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta contro la cecità prevenibile e la sordità. CBM opera nei Paesi nel Sud del mondo in sinergia con i partner locali in un’ottica di crescita e sviluppo locale. Lo scorso anno abbiamo raggiunto 28.3 milioni di persone attraverso 628 progetti in 59 Paesi di tutto il mondo.