Trenta fotografie per restituire dignità intellettuale all’uomo e fotografo Gian Butturini, da sempre impegnato a denunciare disuguaglianze, dolori e umiliazioni, guidato dalla convinzione che le immagini abbiano una forza intrinseca capace di abbattere muri, censure e conformismi.
SAVE THE BOOK London by Gian Butturini, a cura di Gigliola Foschi e promossa dall’Associazione Gian Butturini, è la mostra che dal 10 al 23 dicembre sarà allestita allo Spazio d’Arte Scoglio di Quarto a Milano, visitabile in uno slide-showonline 24h su 24 collegandosi al sito http://www.gianbutturini.com oppure recandosi in galleria.
Inaugurazione mostra, giovedì 10 dicembre ore 21. Presenta Gigliola Foschi. Interviene Oreste Pivetta, giornalista e scrittore.
Evento Zoom https://us02web.zoom.us/j/83098017534
LA VICENDA
Gian Butturini, grafico, regista e fotografo pluripremiato, scomparso nel 2006, è tornato suo malgrado al centro delle cronache perché tacciato incredibilmente di razzismo.
Nel maggio del 2019 la giovane studentessa britannica di colore Mercedes Baptiste Halliday si è scagliata via Twitter per l’accostamento di due fotografie tratte dal libro London by Gian Butturini facendole finire nel tritacarne della Cancel Culture.
Da una parte l’immagine di una donna di colore che vende i biglietti della metropolitana, dall’altra quella di un gorilla in gabbia “che riceve con dignità imperiale sul muso aggrottato le facezie e le scorze lanciategli dai suoi nipoti in cravatta”, come scrisse lo stesso Butturini.
L’anatema della ventenne Mercedes – che vede nelle due immagini messe vicine lo stereotipo infamante donna nera = scimmia – crea un tale clamore sui social e media britannici che travolge non solo l’autore del libro, ma anche il curatore della ristampa del libro Martin Parr.
Dopo aver definito l’edizione del 1969 di London un “gioiello trascurato” da riportare all’attenzione del grande pubblico, di fronte agli attacchi dell’opinione pubblica e dei media Martin Parr nel luglio del 2020 ammette una presunta connotazione razzista nell’accostamento delle due immagini.
Eppure sarebbe bastato leggere le parole dell’autore stesso nell’introduzione del libro per spegnere subito la polemica: “Ho fotografato una donna nera, chiusa in una gabbia trasparente: una prigioniera indifferente, nel mezzo dell’umanità che scorreva attorno alla sua prigione di ghiaccio e solitudine”.
L’intera narrazione di London è empatica e solidale, in linea con il suo impegno politico di uomo di sinistra e con la critica sociale portata avanti in quegli anni dalla controcultura e dalla Beat Generation.
Gli eredi di Gian Butturini, i figli Tiziano e Marta, ottengono dalla casa editrice la restituzione delle copie ritirate dal mercato e iniziano una battaglia per ristabilire la verità per ribadire con forza che il libro va visto e letto come una preziosa testimonianza artistica, politicamente impegnata e volutamente provocatoria.
Scrive Gigliola Foschi, curatrice della mostra: “London di Butturini è un libro rivoluzionario nei contenuti perché racconta la Londra di fine anni Sessanta da una prospettiva nuova e non patinata.
È un diario di immagini spontanee e autentiche, vive e graffianti, di giornate vissute intensamente girando per la città tra giovani della Swinging London, ragazze in minigonna, drop-out che si fanno di eroina, immigrati, neri, emarginati, abitanti della City che paiono esistere in un mondo a parte dove tutto è ‘per bene’.
Butturini crea immagini dirette, sgranate, ombrose o troppo schiarite, ma anche ritagliate, manipolate, accostate a elementi grafici, a frammenti di testi…”.
La mostra, arricchita da una decina di fumetti con interventi spiazzanti in stile situazionista realizzati da Butturini negli anni Settanta, è dunque un’importante occasione per riscoprire un autore e un libro cult della fotografia internazionale.
Il libro “London by Gian Butturini” potrà essere richiesto ad archiviogianbutturini@gmail.com a fronte di una sottoscrizione di 40 euro – oltre alle spese di spedizione – a sostegno delle attività dell’associazione.
Venerdì 18 dicembre alle ore 18.30 si terrà inoltre un incontro online organizzato dalla Casa della Cultura con interventi di: Tiziano Butturini, Gigliola Foschi (curatrice della mostra), Alberto Prina (direttore del Festival di Fotografia Etica di Lodi), Stefania Ragusa (giornalista della rivista Africa) e Ferdinando Scianna (fotografo).