Data: 22 marzo - 5 giugno 2022. Opening martedì 22 marzo ore 18
Ora: Da martedì a domenica 10.00 -17.30
Luogo: Casa Museo Boschi Di Stefano, via Giorgio Jan 15, Milano

In mostra a Milano e in dialogo con Valentino Vago gli “Orizzonti” di luce di Silvio Wolf, fra i protagonisti indiscussi della ricerca intorno alla fotografia astratta


La mostra “Prima del Tempo”, al terzo piano di Casa Museo Boschi di Stefano, presenta quindici opere della serie “Orizzonti”.

Inoltre, all’interno della collezione permanente situata al secondo piano del palazzo progettato dall’Architetto Portaluppi, tre opere di Silvio Wolf (Vuoto di Memoria del 1978-2002, Icona di Luce 24 del 1992 e Icona di Luce 30 del 1994) entrano come ospiti nel progetto Sostituzioni, ideato da Maria Fratelli.

Le opere prendono il posto dei tre dipinti di Valentino Vago normalmente esposti nella collezione: Due Forme del 1960, Composizione del 1964 e Rettangoli del 1961 e ora esposti in mostra.

Silvio Wolf lavora da sempre alla fotografia come oggetto di luce che si trasfigura in immagine portandola verso un radicale concetto di astrazione. Gli Orizzonti sono sicuramente uno dei risultati più interessanti della ricerca di Wolf sulle potenzialità linguistiche, percettive e cognitive della fotografia.

L’attenta riflessione sul rapporto che l’opera instaura con lo spazio circostante fa sì che lo spettatore sia posto al centro di un’esperienza meditativa e sensoriale.

Le opere scelte da Wolf per le stanze al terzo piano dialogano con la forte personalità dello spazio, e sono espressione di un’arte che amplifica la dimensione “di ascolto” che l’artista propone a chi osserva le opere.

Il titolo della mostra, “Prima del Tempo”, sottolinea come le opere della serie Orizzonti siano immagini pre-fotografiche create dalla luce direttamente sul frammento iniziale della pellicola, prima che essa registri la prima immagine, e fuori dal controllo consapevole del fotografo.

Queste esposizioni non intenzionali sono scritture di luce, immagini non ottiche che si manifestano sulla superficie foto-sensibile durante il processo di caricamento della macchina, e prima dell’inquadratura di alcun soggetto esterno, trasformandosi così in forme e linguaggio nella mente di chi le osserva.

Luca Pietro Nicoletti: “In questi lavori Wolf recupera quello che il fotografo tradizionalmente scarterebbe dopo lo sviluppo della pellicola, riconoscendo a quel frammento iniziale una sua qualità estetica e pittorica affine come resa a certi effetti della pittura astratta contemporanea”.

Gli squarci di luce e colore in spazi sospesi che si manifestano nelle fotografie astratte di Silvio Wolf, così come nelle pitture di Valentino Vago, evidenziano come entrambi gli artisti aspirino a una restituzione astratta del Reale, con lo scopo di condurre lo sguardo oltre il visibile.

La già citata Composizione di Vago, e ancor di più Orizzonte nero, dipinti dalla grande forza evocativa così come gli Orizzonti di Wolf, danno sostanza all’indefinibile, mostrando l’essenza di qualcosa che esiste a priori, in pittura per Vago, in fotografia per Wolf.

Comunicato stampa Silvio Wolf

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